Casa famiglia Seicomesei

Oggi l’esperienza della Cooperativa Perla e la gestione della Casa Famiglia Seicomesei sono una realtà consolidata che speriamo possa incoraggiare altre famiglie a divenire protagoniste attive, insieme ai loro cari, di un percorso che le prepari al “Dopo di Noi”. La Casa ospita 6 persone adulte con disabilità di diversa gravità e compromissione delle principali aree di funzionamento bio-psico-sociale, che richiedono interventi assistenziali permanenti, continuativi e globali nella sfera individuale e in quella di relazione. Per ognuno di loro è previsto un Progetto Educativo Individuale che viene attuato nell’ambito di un Progetto che coinvolge il gruppo di tutti gli ospiti della casa.

Il progetto Perla, di cui la Casa Famiglia SeicomeSei costituisce la prima fase di attuazione, non  rappresenta semplicemente l’attivazione di un nuovo servizio, ma è anzitutto una sfida ad innovare le logiche dei servizi di welfare congiungendo mondi, anime e culture diverse, per declinare risposte più “autentiche” e consapevoli delle esigenze delle persone disabili; punta a ideare servizi che coinvolgano istituzioni, organizzazioni del privato sociale, destinatari e loro familiari nella costruzione del welfare locale, realizzando una inedita fusione di saperi, conoscenze, competenze.

Crediamo che solo attraverso questo  processo di contaminazione reciproca sia possibile realizzare appieno l’essenza di un servizio “pubblico”.

CASA COME CRESCITA E SICUREZZA

La Casa Famiglia Seicomesei è nata dall’idea di due genitori che hanno creduto fortemente nella possibilità di creare un futuro sicuro e protetto per il loro figlio anche nel “dopo di noi” e che hanno voluto condividere con altre famiglie questa loro esperienza.  Insieme hanno dato corpo e  ad un Progetto che prima di tutto è un Progetto di Vita per sei Persone che nonostante le loro difficoltà, possono contare su uno spazio fisico/relazionale accogliente e garante della loro crescita individuale e di gruppo, nel quale la famiglia è parte attiva del progetto.

FINALITA’ DEL SERVIZIO

Le finalità perseguite dal nostro modello riguardano la necessità di fornire risposte adeguate ai bisogni primari delle persone adulte con disabilità in stato di bisogno attraverso l’assistenza di base; fornire risposte adeguate ai bisogni bio-psico-sociali, offrendo un clima familiare all’interno della casa e garantendo a tutti un contesto caratterizzato da relazioni calde e accoglienti. Tale intervento si realizza in accordo con gli attori pubblici preposti, in un’ottica d’integrazione interistituzionale, interprofessionale e con l’intera rete dei servizi; progettazione e realizzazione di attività educative individuali che rispettino le esigenze e le peculiarità della persona ospite, che favoriscanol’integrazione sociale della persona.

L’obiettivo principale è quello di fornire una Piena Integrazione Sociale delle persone ospiti in un’ottica di valorizzazione delle diversità.

La Casa offre accoglienza alle persone inserite creando le condizioni che permettano a ciascuno di vivere in un ambiente sereno, confortevole, ricco di stimoli per una effettiva crescita personale ed inclusione sociale.

Gli obiettivi generali  del servizio interessano la persona ed includono i vari sistemi che interagiscono con essa: la famiglia, i rapporti amicali, le relazioni con la comunità, con il quartiere, e con il sistema sociale e le opportunità che questo può offrire. Ognuno di questi sistemi viene costantemente coinvolto nella vita della casa e della persona al fine di realizzare  interventi inerenti l’integrazione degli ospiti in tutti i livelli della vita sociale, al fine di stimolare al massimo le competenze, le potenzialità, l’autosufficienza e l’autonomia personale.

LA PERSONA AL CENTRO

Il nostro Modello assistenziale mira all’arricchimento della persona in tutte le sue dimensioni: personale, psicologica ed ambientale. La persona viene facilitata ad instaurare nuove relazioni significative con il gruppo con cui vive, con gli operatori e con i volontari. In tal modo sperimenta le sue capacità relazionali rafforzando una positiva identità di gruppo. Tali relazioni tendono a  rafforzare anche il suo Sé, attraverso l’affettività e la sicurezza che la stabilità e la positività di tali rapporti dovrebbero implicare. Per assolvere ai bisogni di sicurezza e continuità della persona è importante mantenere un ponte tra passato e presente della persona attraverso l’importante alleanza tra nucleo di provenienza, figure professionali dei vari servizi che operano con la persona e la persona stessa. Per completare il percorso verso l’autonomia della persona non va dimenticato il lavoro di attivazione della persona alla vita della comunità e del territorio e perciò con la dimensione culturale e macro sociale che interessa lo sviluppo della propria identità.

Angela, Tommaso, Daniele, Claudio, Manuela, Alessandro formano una famiglia “allargata” a tuti gli effetti. La vita nella casa è scandita dai ritmi e dalle attività quotidiane, ma nulla è mai scontato: ogni azione, anche la più routinaria porta con sè il significato ed il sapore della crescita. Lavarsi, pettinarsi, preparare la colazione, scherzare ed anche arrabbiarsi con gli altri rappresentano un “laboratorio di vita” per la persona disabile, una sperimentazione continua con le proprie risorse, a volte inaspettate ed il riconoscimento dei propri limiti e la loro non facile accettazione.

LE ATTIVITA’ NELLA CASA

La gestione della casa famiglia è  ispirata al principio che la casa non è solo PER gli ospiti, ma DEGLI ospiti. Le regole comunitarie cercano di avvicinarsi il più possibile ad un modello famigliare. La casa famiglia è, a questo fine, un contesto privilegiato dove valorizzare le potenzialità della persona per sostenere un processo di crescita attraverso una pluralità di esperienze, sia individuali che di gruppo, stimolanti e coinvolgenti. La Cooperativa, con i suoi operatori, garantisce l’accudimento e l’assistenza  giornaliera, attraverso attività educative indirizzate all’autonomia personale,  alla socializzazione, attività occupazionali, oltre all’assistenza notturna.

Gli ospiti della Casa Famiglia sono sostenuti attraverso la progettazione e il monitoraggio dei Progetti Educativi Individuali (PEI) in collaborazione con i servizi pubblici, gli operatori del servizio e la famiglia. Lo scopo dei PEI è di favorire integrazione sociale della persona ed il potenziamento e l’acquisizione di nuove abilità relazionali.

La nostra metodologia di lavoro nella predisposizione dei PEI prevede che si analizzino tutti i contesti importanti (nella casa, con la famiglia di origine, all’esterno ecc) al fine di intercettarne sia le risorse che le disfunzionalità. Non ci si limita quindi a fare una semplice osservazione delle capacità o dei limiti della persona. L’analisi dei contesti è sostenuta dall’idea cheogni individuo è costantemente “in relazione” e il suo comportamento ed il suo benessere derivano proprio da questa relazione con l’ambiente e con gli altri. La casa famiglia stessa è soprattutto un contesto, un luogo dove la persona possa esprimersi ed effettuate un percorso di autorealizzazione.

Ecco uno schema di come si compone il Progetto: breve descrizione/fotografia della persona; si rappresenta sinteticamente quale è lo stato attuale della persona, se ne descrivono gli aspetti più rilevanti da un punto di vista delle autonomie e delle condizioni di salute; descrizione dei contesti di vita. Nell’ambito dei contesti (nella casa famiglia, con la famiglia d’origine, al centro diurno ecc) si analizzano le relazioni e le dinamiche interpersonali; lettura dei bisogni, specificando in che modo vengono rilevati i bisogni e come si manifestano; linea strategica dell’anno (con i relativi obiettivi, circa 3 o 4, a medio o lungo termine). Per ogni obiettivo è necessario individuare i tempi, le risorse, la metodologia d’intervento e gli indici di risultato. In alcuni casi potrebbe essere utile quantificare il costo di alcune attività e stabilire chi se ne farà carico e con quali modalità.

PERSONE PER LE PERSONE

L’aspetto fondante del nostro modello è una metodologia di lavoro condivisa che garantisca l’integrazione tra professioni che curano e si prendono cura, in cui le competenze possano completarsi per rispondere al meglio ai bisogni della persona nella sua globalità. Al fine le figure professionali presenti in casa famiglia debbono possedere un forte orientamento alla relazione centrata sulla persona.

Le figure professionali presenti in casa famiglia hanno livelli diversificati di responsabilità e competenze professionali e sono: gli assistenti di base, gli operatori socio-sanitari (O.S.S.), lo psicologo supervisore, l’assistente sociale dirigente del servizio, il responsabile dei volontari. La centralità data alla relazione come motore dello sviluppo delle potenzialità della persona evidenzia l’importanza che s’instaurino rapporti significativi tra le figure professionali, e non , presenti nella casa e le persone ospiti.

IL RESPONSABILE DELLA STRUTTURA. COMPETENZE E RESPONSABILITA’

Il responsabile della Casa famiglia è un’assistente sociale con il compito di coordinare il lavoro dell’équipe interna, attraverso uno stile di compartecipazione e cooperazione condiviso e “circolare”.

Il Responsabile, in un’ottica di collaborazione con le figure professionali dei servizi pubblici preposti, cura i rapporti con le famiglie sin dal momento dell’inserimento della persona nella casa, per la stesura dei progetti educativi individuali e per le successive verifiche periodiche.

Il Responsabile, si occupa, in un’ottica di condivisione con i servizi preposti e con l’équipe interna, della programmazione e pianificazione delle attività educative ed assistenziali; elabora strumenti specifici per la progettazione educativa; definisce e compila i progetti educativi e le schede, la raccolta dati ed anamnesi sociale delle persone che vivono nella casa, d’intesa con i servizi socio-sanitari del territorio.

Il Responsabile della Casa è un operatore che ha acquisito competenze nella gestione dei gruppi di lavoro, nelle relazioni con gli ospiti della Casa e con i loro familiari, nei rapporti con le istituzioni e con la rete dei servizi territoriali. Possiede un’adeguata conoscenza della normativa vigente e delle risorse del territorio, capacità di programmazione ed organizzazione delle attività del servizio. Oltre a queste, sono richieste capacità nelle relazioni con gli ospiti della Casa e con i loro familiari.

COORDINAMENTO DELL’EQUIPE INTERNA E CON IL SISTEMA DEI SERVIZI

Il lavoro di équipe richiede dei momenti di formazione, di confronto e di verifica da parte degli operatori con il responsabile della struttura e con l’Ente gestore attraverso:

– riunioni di équipe settimanali a cui partecipano tutti gli operatori coordinati dal Responsabile della Casa. In queone con il gruppo di lavoro dei progetti educativi individuali degli ospiti, alla verifica degli stessi con le scadenze previste dai progetti stessi;

– riunioni di supervisione mensili a cui partecipano gli operatori e il Responsabile;

– riunioni di coordinamento periodiche a cui partecipa il Responsabile ed uno o più membri della dirigenza della cooperativa. Tali incontri hanno lo scopo di condividere il lavoro svolto dal responsabile della struttura insieme al gruppo degli operatori con i responsabili dell’Ente gestore, cui spetta il compito di vigilare sul rispetto dei principi e valori etici ispiratori del Progetto;

– incontri periodici tra i familiari degli ospiti, il Responsabile della Casa Famiglia ed i rappresentanti dell’Ente gestore;

– riunioni con i responsabili A.S.L., del Dipartimento dei Ervizi Sociali di Roma Capitale, dei centri diurni,  con i referenti sanitari; sono svolte dal Responsabile di Struttura con una cadenza ed una durata variabile a seconda delle necessità.

Sono previsti, inoltre,  incontri con associazioni parrocchiali e centri di aggregazione sociale, oltre che con ogni tipo di organizzazione attiva sul territorio che condivida le finalità del progetto.

La Casa Famiglia utilizza il modello MAVS – Modello Attivo di Valutazione dei Servizio elaborato dal CNCA di concerto col V Dipartimento del Comune di Roma, per l’implementazione di un sistema di qualità nella gestione del servizio. Tale strumento ha il fine di evidenziare i punti di forza ed i punti di debolezza e di permettere così di attivare le forze in campo per migliorare  la qualità del servizio offerto agli ospiti della Casa, l’ambiente di lavoro e le relazioni tra tutti i soggetti coinvolti in questa esperienza.